Sportello di ascolto per infermieri iscritti OPI Piacenza

Ascoltare chi si prende cura... sempre.
Sarà
attivo dal 19 ottobre 2020 presso la sede dell'Associazione Link Lab uno sportello di ascolto per infermieri iscritti OPI di Piacenza. Uno spazio di sostegno dedicato agli infermieri per individuare, prevenire e gestire i poblemi legati alla sfera professionale e personale. I colloqui saranno condotti da counselor professionisti e psicologi. Il Progetto è stato scelto e sostenuto dalla Federazione nazionale Professioni Infermieristiche.

Le radici della convenzione OPI-Associazione Link Lab affondano più lontano rispetto all'emergenza COVID, almeno due anni fa: la sezione di Piacenza dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi in sigla) ha vouto promuovere un servizio per i propri iscritti, sia quelli operativi nelle strutture ospedaliere o nell'azienda Usl che quelli che lavorano nelle Rsa, nelle case di riposo, a domicilio o come liberi professionisti. In tutto si tratta di 2.130 persone potenzialmente coinvolte.

"Il progetto non nasce oggi - ha precisato la presidente dell'Opi piacentina Maria Genesi durante la Conferenza Stampa di presentazione dell'iniziativa -, viene da anni di ascolto dei colleghi, che magari ti riportano difficoltà relative ai contratti, agli straordinari, alle difficoltà del servizio, ma dietro queste richieste c'è un bisogno più profondo".

Se da un lato "è un privilegio restare accanto alle persone nelle loro storie di vita" - ha osservato la consigliera dell'Opi Maria Gaetana Droghi, che ha seguito la stesura del progetto con Maria Rosa Ponginebbi - è altrettanto vero che questa condivisione comporta un carico di lavoro non solo clinico, ma emotivo, per il professionista della cura. "L'infermiere ha nel DNA la mission di «stare accanto»: condividiamo vissuti permeati di forti emozioni, legati ad ansie, paure, modifiche del proprio corpo, perdite. Ci troviamo di fronte a realtà di solitudine, a conflitti familiari, a difficoltà economiche tra i pazienti. Anche l'organizzazione del lavoro è molto cambiata, si è fatta più complessa, i colleghi di lavoro cambiano più di frequente. Questo cambiamento può creare disorientamento".

Spesso accade che l'infermiere gestisca da solo il contraccolpo emotivo di questo impegno, altre volte si formano nei reparti dei gruppi di auto mutuo aiuto spontanei tra colleghi. Ma può servire qualcosa di più, perché se si arriva a un disagio forte - fino alla sindrome del "burn out" - le ripercussioni sono anche sulla qualità assistenziale. Ecco perché è importante curare il benessere di chi si prende cura.

Per agevolare gli infermieri ad usufruire di questa opportunità, si è pensato ad uno sportello in uno spazio neutro - dunque al di fuori dell'ambiente di lavoro - e con personale preparato all'ascolto. Saranno a disposizione degli infermieri e delle infermiere che ne faranno richiesta tre counsellor e due psicologhe.

"Il counselling non è una terapia - ha precisato la presidente di Link Lab Elena Lazzari, counsellor sistemica e mediatrice familiare, tra le operatrici che lavoreranno in questa nuova sfida -. È un ascolto che aiuta a mettere ordine, a stimolare le risorse della persona, perché a volte la stanchezza non le fa sviluppare, invece vanno nutrite di continuo. Il mio invito è di non avere remore a chiedere aiuto".

Il primo incontro sarà gratuito, pagato dall'Opi; la convenzione prevede prezzi calmierati per i successivi colloqui.

Per informazioni chiamare il numero dell'Associazione 392-7589787.

(testi della Conferenza Stampa tratti dall'articolo uscito il 16 ottobre su ilnuovogiornale.it)